Viaggio in Marocco

Il nostro viaggio in Marocco

Lo scorso giugno siamo stati in Marocco a caccia di nuovi prodotti da aggiungere alla collezione di Mulai Design. E' stato tutto tranne che un "viaggio di lavoro".

Le persone e le storie che abbiamo incontrato lungo la strada le abbiamo riportate in Italia con noi, insieme ai prodotti che abbiamo acquistato. Il diario che segue è preso dalla cronanca di quei giorni dal nostro profilo Facebook, con qualche aggiunta in più, per coloro che volessero partire per un viaggio virtuale in uno dei paesi che più amiamo al mondo. ❤️

 

Scopri i nostri prodotti

7 giugno - Safi

Giorno 1 in Marocco, si parte da Safi. L'ufficio di oggi di Mulai Design non è niente male! (clicca sull'immagine per far partire il video)

Ieri siamo atterrati a Casablanca in serata, abbiamo noleggiato una macchina e guidato 3-4 ore fino a Safi, dove siamo arrivati in tarda notte. Oggi quindi ci siamo alzati con calma e abbiamo fatto un'abbondante colazione, pensando di saltare il pranzo. Poi abbiamo acceso i cellulari e abbiamo trovato i messaggi di un nostro amico di Safi: "Benvenuti a Safi, mia mamma ha fatto il cous cous. Vi aspettiamo alle 12". Benissimo!

8 giugno - Safi

PRODOTTI ACQUISTATI: Insalatiera decorata a mano | Piatto centrotavola decorato a mano | Set di ciotole colorate

Giorno 2 in Marocco. Dopo una giornata in perlustrazione tra i mercati, gli artigiani e i laboratori della ceramica di Safi, oggi si compra! Una bella dormita, un'abbondante colazione e siamo pronti per ore di contrattazioni! ⚔️

9 giugno - Safi

Giorno 3 in Marocco. Se le ceramiche che abbiamo acquistato ieri a Safi non dovessero arrivare integre in Italia, potremmo sempre decorarci le pareti, come fanno da queste parti. Ceramiche Safi

10 giugno - Essaouira

PRODOTTI ACQUISTATI: Scatola in legno di tuia rettangolare | Scatola in legno di tuia quadrata | Scatola segreta in legno di tuia

Giorno 4 in Marocco. Dopo una buona giornata di contrattazioni e acquisti a Essaouira veniamo invitati a cena da parenti di un amico marocchino che vive in Italia. In quanto a ospitalità il Marocco ha pochi rivali al mondo, quindi non proviamo neppure a far finta di non voler disturbare, accettiamo l'invito e ci prepariamo per la cena. Il vento di Essaouira rende il 99% dei vestiti che abbiamo negli zaini inutili per una mise serale, quindi ci vestiamo esattamente come ieri, sperando che nessuno dei parenti di Mouad ci abbia incrociato per i vicoli della medina. Io ripeto ad alta voce la coniugazione francese dei verbi être e avoir, tanto per rispolverare un po' le basi, e passo in rassegna possibili argomenti di conversazione politicamente corretti.
Essendo in un paese musulmano non possiamo presentarci con una costosa bottiglia di vino, quindi optiamo per un mazzo di fiori. La ragazza alla reception del nostro riad ci conferma che "sì, i fiori possono andare bene" (ma senza convincerci troppo) e ci dà l'indirizzo del miglior negozio di fiori della città (che poi scopriremo essere l'unico). Passiamo l'indirizzo al tassista che si allontana dai quartieri turistici e si addentra in quelli residenziali. Dopo una decina di minuti si ferma davanti a un negozietto senza vetrina, al cui interno si intravedono due ragazzi piegati sui cellulari. Entriamo. Su tutti gli scaffali ci sono corone di fiori di quelle che dalle nostre parti (e probabilmente anche da queste) si acquistano per i funerali. Ora capiamo perché la ragazza della reception non era esattamente esaltata dalla nostra idea dei fiori, ma non ci perdiamo d'animo. L'idea di noi che bussiamo alla porta di sconosciuti con una corona funebre non ci fa impazzire quindi chiediamo al ragazzo di provare a cimentarsi in un bouquet. Ce la mette tutta.
Sfila un buon numero di rose da corone già impacchettate, aggiunge qualche margherita rinsecchita che pesca da un vaso sotto a un tavolo e poi fascia il tutto in un sofisticatissimo foglio di carta crespa rossa. Ci porge il bouquet senza abbozzare neppure un sorriso, forse non è troppo fiero della sua opera o forse quella è semplicemente la faccia di chi è abituato a lavorare nel business dei funerali. Ci presentiamo (impresentabili) con qualche minuto di ritardo, ma bastano i sorrisi dei padroni di casa a farci sentire subito a nostro agio. Trascorriamo una serata splendida, mangiando piatti deliziosi cucinati in casa e parlando di tutto. Quando viaggi non c'è niente di meglio della sensazione di non essere solo un turista.

11 giugno - Tiznit

Giorno 5 in Marocco. La nostra ricerca di artigianato marocchino autentico ci spinge a sud, a Tiznit, nella terra degli Amazigh, i berberi. Dopo aver acquistato ceramiche a Safi e oggetti in legno a Essaouira arriviamo alle porte del deserto con una lista dei desideri forse un po' troppo ambiziosa, considerate le dimensioni della città. Ci aspetta un'altra intensa giornata di ricerche, contrattazioni e té alla menta.☕️

 

12 giugno - Tiznit

PRODOTTI ACQUISTATI: Vassoio in ottone decorato piccolo | Vassoio in ottone decorato grande | Collane berbere | 3 Set di tovagliette Leo Atlante

Giorno 6 in Marocco. Tiznit è una delle città migliori in cui acquistare artigianato berbero e tuareg. I commercianti lo sanno e aspettano al varco i pochi compratori e collezionisti che si spingono fin qua.

Quel che non sanno, è che con noi trovano pane per i loro denti. Dopo un'ora di contrattazione, quattro facciate di quaderno piene di cifre, il té alla menta ormai esaurito e la stretta di mano a un passo, Hassan mi guarda e mi dice: "Se mi vendi tua moglie per 100 cammelli la mando nel deserto a contrattare coi tuareg".

Lei, ormai in trance agonostica da contrattazione, lo guarda e rilancia: "Valgo almeno 200 cammelli!" Lui non batte ciglio e risponde: "200? Lo sai quanto costano i cammelli?! Al massimo possiamo fare 150". Io esco al sole. Li abbandono al loro delirio. La sera, dopo cena, facciamo un incontro assolutamente casuale: ve lo abbiamo raccontato in questo articolo.

 

13 giugno - Sidi El Mokhtar

PRODOTTI ACQUISTATI: Tappeti berberi

Giorno 7 in Marocco. Lasciamo l'autostrada Agadir-Marrakech e guidiamo per mezz'ora in uno scenario da film Western fino a Sidi El Mokhtar. Parcheggiamo e camminiamo fino al laboratorio di una cooperativa che produce tappeti. La cooperativa è interamente composta e diretta da donne. Siamo nel posto giusto. #womenpower ✊🏽 Appena entrati una signora ci accoglie con un luminoso sorriso ed entriamo subito nel vivo di quel che ci piace e di quanto siamo disposti a pagarlo.

Dopo qualche minuto, attirato dalle nostre chiassose contrattazioni, sbuca da una stanza un uomo vestito all'occidentale, seguito da un ragazzo con una telecamera professionale. "Buongiorno, il vostro ingresso è stato perfetto, vi dispiacerebbe rifarlo davanti alle telecamere?". Sono una troupe di una rete nazionale marocchina e stanno girando un documentario sulla cooperativa. Ovviamente accettiamo divertiti, chiedendo in cambio una copia del documentario per i nostri book di attori (che stiamo ancora aspettando). Giusto qualche minuto per entrare nella parte e ... si gira!

 

14 giugno - Marrakech

Giorno 8 in Marocco. Abbiamo speso il primo giorno in città per ambientarci nel caos di questo immenso mercato, perderci per le vie del souk, abbozzare qualche contrattazione e fare qualche domanda in giro per capire chi produce cosa.

A quanto pare buona parte dell'artigianato di Marrakech viene da un paese a 20 minuti da qui, quindi proveremo ad evitare gli agguerriti commercianti del centro e andare direttamente alla fonte. Pronti a gettarvi con noi nel souk di Marrakech? Guardatevi il video qui sotto per avere un assaggio dell'atmosfera che si respira in questo enorme mercato.

15 giugno - Marrakech

PRODOTTI ACQUISTATI: Lampada marocchina in ottone | Lanterne portacandele | Piattini in ottone e rame | Bicchierini di vetro soffiato

Giorno 9 in Marocco. Al venerdì il mondo islamico si ferma. Tutte le attività non strettamente legate al turismo chiudono per la giornata e anche noi siamo costretti a rivedere i nostri piani. Decidiamo di 'ripiegare' su un hammam con massaggio ma ci muoviamo tardi e tutte le strutture più votate su TripAdvisor sono già prenotate, quindi accettiamo il consiglio della cuoca del nostro riad (ora che lo scrivo in effetti non sembra una mossa furbissima) e optiamo per un posto con recensioni dignitose.

Consultiamo il menù e, prima del massaggio, scegliamo un "hammam con savonage al sapone nero e acqua di rose", che sembra esattamente quello che ci vuole per dimenticare lo stress di Marrakech. Usciamo dallo spogliatoio con i nostri accappatoi e un sorriso beato già stampato sulla faccia ma tutto precipita velocemente. Ci accoglie un donnone in pantaloncini corti, t-shirt e bandana, che abbozza un sorriso e ci fa entrare in uno stanzino più simile a una stanza da interrogatori di Guantanamo che a un hammam.

Chiude la porta alle nostre spalle, ci fa togliere gli accappatoi e con fare brusco inizia a impartirci ordini in una neo-lingua italo-anglo-nazi-canina: "Togli! Sit! Gira! Qui! Good?". Ordini che eseguiamo rapidamente e con una certa apprensione. Ci tira due secchiate di acqua tiepida, ci striscia in modo approssimativo con una saponetta e ci lascia lì stesi, semi-nudi e spaventati, per un a decina di minuti.

Poi la sentiamo sciabattare stancamente nel corridoio, la porta si apre cigolando e il savonage riparte. Altra secchiata di acqua tiepida. Mi fa sedere. Mi pesta un piede. Mi insapona i capelli. Nuova secchiata. Mi entra il sapone in un occhio ma non voglio fare la 'femminuccia' e resisto. Altra secchiata. Mi fa sedere sull'altro lato della stanza e mi ordina di mettere i piedi in una bacinella di plastica colma d'acqua e petali di rosa esausti.

Qualche minuto in ammollo e ci fa alzare. Ci piazza in piedi al centro della stanza e all'improvviso esce un getto d'acqua tiepida dal soffitto. Come bravi prigionieri iniziamo subito a strofinarci per sciacquarci dal sapone. Intanto lei gioca coi pomelli alternando (forse solo per piacere personale) acqua fredda, calda e tiepida. Poi l'acqua smette di cadere. Ho paura ad aprire gli occhi. E invece il donnone ci indica la porta con un sorrisetto compiaciuto. Mezzo secondo e siamo fuori, con i nostri accappatoi. Liberi. Sopravvissuti. In qualche modo più forti. Pronti al peggio. E invece il percorso fortunatamente si chiude con un fantastico massaggio marocchino che ci fa in parte dimenticare dei soprusi del savonage.

16 giugno - Marrakech/Tamesloht

PRODOTTI ACQUISTATI: Sottobicchieri fatti a mano | Sottopentola artigianali | Coperte in cotone | Federe cuscini decorativi

Giorno 10 in Marocco. Prendiamo un autobus che ci porta fuori città di qualche chilometro e raggiungiamo Tamesloht, un paese conosciuto per le sue cooperative tessili. Gran parte delle coperte delle federe e dei lavori prodotti qui finiscono per rifornire i negozi di Marrakechi, quelli più attenti alla qualità, o vengono addirittura spediti direttamente all'estero. Chiamiamo un numero che ci hanno dato ieri in città e dopo qualche minuto sbuca dal nulla una macchina che ci porta alla sede della principale cooperativa di Tamesloht, "Art Tissage Tam".

Questa splendida cooperativa ve la racconteremo più avanti in un articolo dedicato. Per ora diciamo solo che siamo rimasti impressionati nel vedere un intero quartiere al lavoro tutti insieme: le donne, gli uomini e i ragazzi ognuno con il suo ruolo in una macchina perfetta. Ovviamente non abbiamo resistito e ci siamo aggiudicati alcuni gioielli di artigianato da questa cooperativa! Dopo aver visitato un'altra splendida cooperativa di artigiani, aver concluso gli ultimi acquisti e sorseggiato gli ultimi tè alla menta, il nostro terzo viaggio in Marocco volge ufficialmente al termine.

Torniamo a casa sempre più innamorati di questa terra e di questa gente e sicuri di volerci tornare al più presto. Ovviamente, come si dice da queste parti, Inchallah (se Dio vuole). Nel video qui sotto abbiamo immortalato il momento in cui, una volta tornati in Italia, abbiamo scartato i prodotti acquistati durante il viaggio, tutti incredibilmente arrivati intatti a destinazione!✌ Li trovi tutti in vendita QUI. Se hai domande o commenti sui prodotti o sul viaggio non esitare a contattarci!

Torna al blog

Vetro soffiato

Bicchieri, brocche e centrotavola realizzati con l'antica tecnica artigianale del vetro soffiato di Marrakech

1 su 8
1 su 4