Quando abbiamo conosciuto Javiera, una vera e propria artista del macramè, e abbiamo aggiunto i suoi gioelli macramè alla nostra collezione, ci siamo subito ripromessi di scrivere un pezzo su questa tecnica millenaria.
Così eccoci qui, con un breve e sintetico articolo con tutto quel che c'è da sapere sul macramè.
Ecco, in sintesi, i punti che toccheremo parlando di macramè:
- Macramè: il significato del nome
- Macramè: le origini
- Macramè: un passatempo che contagia tutto il mondo
- Macramè oggi: gioielli a non solo
- Macramè: filo, nodi e schemi
Macramè: il significato del nome
Dobbiamo il nome “macramè” alla parola turca-ottomana “
mahrama” (o “makrama”) che descriveva sia un asciugamano sia un fazzoletto copricapo ricamato a mano. A loro volta, gli ottomani hanno preso questo termine dagli arabi, forse dalla parola “
mahramatun” (fazzoletto) o da “
migramah” (frangia decorata).
Macramè: le origini
Datare con precisione le origini della tecnica del macramè è impresa impossibile. Di certo si sa che il macramè diventa una
tecnica più strutturata e tramandata grazie agli arabi, intorno al tredicesimo secolo d.c.
Tuttavia si è appreso che anche in
Cina, addirittura nel
terzo secolo d.c., venivano realizzati tessuti cerimoniali o decorazioni da parete intrecciando corde e fili con nodi molto simili a quelli oggi utilizzati per realizzare gioielli in macramè e non solo. Volendo fare un ulteriore balzo indietro, invece, c’è chi colloca le origini della tecnica del macramè
addirittura nell’antica Mesopotamia, nel 2300 a.c. Anche in quelle prime civiltà, infatti, venivano realizzati oggetti pratici o anche puramente decorativi intrecciando e annodando tessuti di vario genere.
Macramè: un passatempo che contagia tutto il mondo
Qualunque data si voglia scegliere, si sa con certezza che, dall’antica Babilonia ad oggi, la tecnica del macramè è
stata diffusa in ogni angolo del pianeta. Questa tecnica arrivò infatti in Europa grazie agli arabi prima di essere portata in tutto il resto del mondo
grazie ai marinai. Sulle barche, infatti, il macramè era diventato anche un
passatempo per tutto l’equipaggio. Approdato in Sud America e nei Caraibi, questa tecnica si è poi diffusa tra le
popolazioni indigene, fino ad essere impiegata per realizzare amache sempre più eleganti e resistenti. La tecnica del macramè, intesa anche come passatempo, si diffuse anche nei
salotti europei, diventando un popolare passatempo in epoca Vittoriana. Nei secoli, questa tecnica ha vissuto alti e bassi ed è tornata nuovamente sulla cresta dell’onda
negli anni ’70, soprattutto per la realizzazione di decorazioni da parete e altri elementi di arredamento.
Macramè oggi: gioielli a non solo
Oggi, il macramè è ancora largamente apprezzato e diffuso sia
come hobby, con tutorial e apprendisti che si moltiplicano su internet, sia come prodotti. Oltre ad elementi decorativi da parete o portavasi, infatti, i
gioielli in macramè hanno avuto un vero e proprio boom, diventando
sempre più eleganti, ricchi e di qualità e disegnando forme sempre nuove.
Macramè: filo, nodi e schemi
Come dicevamo, nei secoli questa tecnica si è arricchita, con il contributo degli
artigiani di tutto il mondo, aggiungendo nuovi nodi e nuovi schemi e disegni. Come mostrano le illustrazioni riportate qui a fianco, prese dall’antico manuale “Macramè Lace Book” si è cercato nel tempo di
elencare i diversi tipi di nodi, spiegandoli e tramandandone la tecnica e il tipo di impiego da una generazione a un’altra, da una civiltà a un’altra. Si parte dal “
nodo semplice” e poi si cresce in complessità, spaziando tra nodi che hanno nomi tecnici, come “
nodo cordoncino diagonale destro”, fino ad altri dai nomi più evocativi, come “
cuore celtico” o “
nodo giuseppina”.